L’angelo del presepio di Gaza
Un abbraccio ad occhi chiusi, affettuoso, che stringe ma anche apre… il cuore. Non l’ha ricevuto solo il fortunato Patriarca alla fine della rappresentazione del presepio vivente – il più bel presepio di Gaza – ma tutti noi che abbiamo avuto la possibilità di andare, vedere e ricevere l’accoglienza di questi straordinari cristiani di Gaza.
Angioletti natalizi pullulavano la parrocchia addobbata a festa. La tradizionale visita pre-natalizia del patriarca con i suoi collaboratori (P.Imad, P. George, Abuna Mario, P.Raed, Pierre Loup…) si è svolta in un clima di sobria allegria. Come sempre è stata troppo rapida. Come abbiamo scritto nel sito del patriarcato, ci sono state anche delle perle inaspettate.
Durante l’eucarestia P.Jorge Hernandez, si è avvicinato al gruppetto di suore vicine al coro. Come d’incanto è risuonato Adeste Fideles, a più voci, tante voci, una per ciascun corista, compreso il parroco… il “basso”. Abituati ad ascoltare i soliti canti un po’ strascicati, ci siamo ritrovati in paradiso!
La corale si è ripetuto con una magnifica Ave Maria alla comunione. Non ho registrazioni degli altri canti per farvi capire la differenza!

La seconda perla è stato appunto il presepe vivente. Una trentina di bambini messi in scena nel teatro della parrocchia. Costumi colorati e azzeccatissimi, movimenti plastici mentre la voce fuori campo leggeva i brani del Vangelo. Ci hanno confessato i genitori che è stato un lavoraccio. Hanno lavorato settimane per realizzarlo. Ma è venuto benissimo. E il premio è stato l’abbraccio finale… che facciamo nostro e vi trasmettiamo come augurio per questo Natale 2014.
Ecco le foto con qualche didascalia:
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